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È vero che oggi soffiano nella direzione opposta forti venti di deflazione. C'è un eccesso mondiale di capacità produttiva manufatturiera. Ma da febbraio il prezzo delle materie prime sta aumentando. Negli Stati Uniti dove l'M2 cresce di un 9% all'anno, un valore molto al di sopra della media dagli anni Sessanta in poi, è probabile che l'espansione monetaria porti all'inflazione se non quest'anno l'anno prossimo. Per dirla con l'ultimo rapporto trimestrale della Banca centrale cinese, «un provvedimento errato...comporterebbe rischi d'inflazione per il mondo intero».
Quel provvedimento – una politica fiscale da guerra mondiale usata per combattere una recessione – è già stato adottato. In assenza di impegni credibili per porre fine al deficit strutturale cronico degli Stati Uniti, ci sarà un'ulteriore spinta al rialzo dei tassi d'interesse a dispetto della saturazione dei risparmi globali. Proprio Keynes aveva notato che «persino il più realistico degli uomini d'affari è schiavo di qualche economista defunto». Oggi, l'economista defunto è Keynes e gli schiavi delle sue idee sono i professori di economia, non gli uomini pratici.
(Traduzione di Sylvie Coyaud)